giovedì 28 febbraio 2008

28 Febbraio 2008 - Clima californiano

"Adesso sì che si inizia a ragionare", diceva il pinguino Skipper in Madagascar... Oggi la pensavamo anche noi così quando abbiamo visto il cielo blu completamente sgombro di nuvole e respirato la calda aria californiana di oggi. Spettacolo c'erano 20°C e si stava in maglietta anche al mattino.
Stasera primo rifornimento di benzina alla macchina... 15 min per capire se la benzina andava bene per la macchina, come pagare (visto che non prendeva la carta di credito) e come recuperare la gasoline. Mezzo serbatoio: 20$, che con l'euro forte sono meno di 14€. Ottimo.
Sera passata a pianificare in modo più o meno dettagliato il viaggio del prossimo sabato a The City, ovvero San Francisco. Si è deciso di andare fino alla prima fermata della metropolitana con la macchina (tra l'altro nello stesso posto dove l'abbiamo noleggiata) e di proseguire con la metro fino a downtown. Tappe previste: quartiere finanziario, Lombard Street (la strada più tortuosa del mondo), case in stile Vittoriano, le colline con i tram tradizionali e l'immancabile Ottava Meraviglia del Mondo: il Golden Gate Bridge.



PS: una curiosità... la foto che vedete è il primo hard disk al mondo, inventato ed esposto ovviamente qui all'IBM. L'hanno ricoperto con la stessa vernice che dà all'Ottava Meraviglia il suo caratteristico colore cangiante.

mercoledì 27 febbraio 2008

27 Febbraio 2008 - Firma del contratto


Finalmente siamo riusciti a firmare il contratto di affitto... questa "misera" casa ci costerà 550$ al mese tutto incluso (più 200$ di deposito di garanzia) per cinque mesi e mezzo, per un totale di più di 3000$. Non poco, ma sul mercato c'è di peggio, considerando che ci siamo ritrovati con una casa già ammobiliata e non abbiamo dovuto comprare quasi niente... Per precauzione abbiamo controllato ogni virgola del contratto. La cinese è furba e quando ha avuto tra le mani l'affitto del primo mese in bucks, ha ribadito con un "this is good!". E te credo! :-|
Comunque almeno è un posto tranquillo e si vive decentemente, anche se la cucina avrebbe bisogno di una pulita RADICALE (non credo che il forno glielo abbiano venduto con incrostazioni così profonde che neanche lo sgrassante più potente riesce ad eliminare :-P ). In certe stanze c'è così tanta roba alla rinfusa che non si sa LETTERALMENTE dove mettere i piedi per passare.
Anche stasera Brownie, il cane che vive con noi, ha sofferto... due giorni fa l'han lasciato chiuso in un recinto in casa tutto il giorno, dal mattino alla sera. Stasera l'hanno abbandonato fuori due ore ad abbaiare alla luna. Ma questa gente ha un minimo di cervello?

martedì 26 febbraio 2008

26 Febbraio 2008 - La vera America


Stamattina, missione: Social Security Number. In pratica il codice fiscale americano. Per arrivare all'ufficio dove lo emettono attraversiamo i veri quartieri americani, quelli delle villette a schiera di legno o di plastica, con bandiere e SUV ovunque ed i cesti da basket in centro strada. E' bastato un giorno di sole e già tutto sta fiorendo attorno.
Arrivati lì, nella sala d'attesa (oltre alla solita bandiera) ci sono persone di tutte le nazionalità, addirittura con i turbanti. Le impiegate cortesi e pazienti ! Proprio come in Italia :-/ . Andiamo al lavoro un po' in ritardo ma nessuno sembra essersi accorto della nostra assenza.
Alla sera andiamo in un altro supermercato, alla disperata ricerca di cibo senza materiale OGM o porcherie varie. Anche questa volta rimaniamo delusi, ma almeno troviamo un posto dove fanno il pane come si vede... O almeno il risultato è soddisfacente, non si sa COME lo fanno. Ma se in un supermercato su OGNI COSA c'è scritto "senza aggiunta di additivi" o "non contiene prodotti OGM" forse c'è qualcosa che non va... Figuriamoci sulle cose in cui non c'è scritto. Anche le mele luccicanti o le sottilette arancione "freccia-d'auto" destano sospetti. Forse ci sfugge qualcosa, ma tanto l'acqua al mercurio che sgorga nella nostra zona è un toccasana (in questa valle pochi anni fa si estraeva ancora il mercurio).
Intanto continua l'invasione di formiche in cucina, giganti ovviamente, come ogni cosa qui. Sarà il METALLO o il cibo OGM?

lunedì 25 febbraio 2008

25 Febbraio 2008 - Sole e tacchini

Oggi giornata bella e serena... solo un po' di nebbia al mattino.
Di colpo si sente la differenza e si sentono già i 20°C, soprattutto a pranzo quando andiamo nei dintorni del centro ricerche a vedere il paesaggio da in punta alla collina. Veramente spettacolare, si vede tutta la valle sottostante inclusa casa nostra, che ci sembra da lassù ancora più isolata. Ogni tanto si vedono gruppi di tacchini selvatici che vagano (e volano pure sugli alberi!) e falchi che girano sopra il nostro ufficio. Ora la domanda è: se il tacchino è in un parco naturale ed è riconosciuta qui come specie protetta, perché gli americani lo mangiano alla festa del Ringraziamento? Mah. In ogni caso bisogna stare attenti ai coyote, visto che pare che si aggirino per il parco.

Intanto, ora anche noi abbiamo la nostra bandiera americana a casa ed in ufficio, comprata domenica a Walmart... adesso possiamo fare il giuramento alla bandiera al mattino!

domenica 24 febbraio 2008

24 Febbraio 2008 - Consumismo

Mattinata generalmente piovosa... pomeriggio ancora incerto quindi decidiamo che è meglio andare a rifornirci in un supermercato Walmart, il regno del consumismo americano per intenderci. Qui i negozi più grandi sono aperti 24/7. Non esistono pause durante la settimana.
Attraversiamo un altro parco naturale e, alla faccia della gente che diceva che qui è tutto deserto, vediamo solo prati, arcobaleni e verde. Tutto in stile sfondo "collina di Windows". Il cambio automatico è una potenza, ma non so dove mettere il piede sinistro visto che non devo usarlo. Dopo un po' comunque mi rendo conto della comodità. Arriviamo gasati con la nostra nuova macchina ascoltando per radio pura musica americana... per intenderci "YO! West Coast! YO!" Come al solito il parcheggio è pieno di SUV e la nostra macchina seppur lucida e nuova rimane misera in mezzo alle altre.
Il regno del consumismo è popolato da oggetti venduti a prezzi irrisori.. mi compro un paio di comode sneakers a meno di 10$. Circa 7.50€ . Roberto trova un cellulare a 13$. La gente sembra continuare a comprare cose inutili, ma già questo l'avevamo notato, visto che a casa nostra ci sono aggeggi completamente superflui...

sabato 23 febbraio 2008

23 Febbraio 2008 - L'auto


Oggi sveglia presto nonostante sia sabato. Il tempo non accenna a migliorare nonostante sia California :-| . Partiamo alle 8am con le bici direzione prima fermata d'autobus per raggiungere i mezzi di trasporto che ci porteranno a San Francisco Sud dove abbiamo intenzione di noleggiare un'auto. Il programma è il seguente: 4km di bici per raggiungere la più vicina fermata, 30min di pullman per raggiungere San Jose Downtown, 1h con il CalTrain per raggiungere San Francisco Sud. Ovviamente niente va secondo i piani e siamo costretti a portarci fino a San Francisco una bici e lasciare l'altra alla stazione del Caltrain, sotto la pioggia.
Sui mezzi pubblici incontriamo solo stranieri... anche gli autisti sono tutti o cinesi o messicani. Ci sono poi i pazzi come quello che abbiamo incontrato la sera prima; ha dichiarato di aver abbandonato il posto da ingegnere alla AMD quando pochi anni fa sono passati dai wafer a 8" a quelli a 12". Ora fa il conducente dell'autobus 13. Questo sì che significa fare carriera.
La compagnia che affitta macchine si chiama SuperCheapCar Rental e nonostante il nome fa un ottimo servizio: noleggia macchine abbastanza nuove con la limitazione che debbano viaggiare solo in due stati americani. A noi ci va bene perché:
a) non dobbiamo pagare la sovrattassa per il noleggio che è imposta a tutti i guidatori sotto i 25 anni
b) non ci interessa andare in altri stati oltre la California o il Nevada - c'è già abbastanza qui
c) non dobbiamo aspettare un mese per avere l'assicurazione
Il prezzo è ragionevole ma certamente non basso... 900$/mese da dividere in due e possibilmente in tre quando arriverà il nostro collega cinese a marzo. Miglia illimitate ed assicurazione inclusa. Il tizio della compagnia è molto disponibile e ci promette uno sconto di 100$/mese per i mesi successivi a febbraio, quindi la prendiamo (come se avessimo scelta :-| ). Ci regala anche due cartine di San Jose e ci insegna ad usare la trasmissione automatica.
La macchina è una Toyota Corolla con sole 19000miglia nel motore (35000km). Sembra nuova a parte qualche graffio sulle fiancate. Sulla strada del ritorno carichiamo una bici in macchina e torniamo alla stazione del Caltrain a San Jose per recuperare l'altra ma...... sorpresa: non ci sta nel cofano! Decidiamo di fermarci nel centro di San Jose per vedere un po' della città. I palazzi dell'Adobe sembrano chiamarci ! Sembra di essere in una città finta. C'è addirittura un palazzo di vetri dorati .
Visto che continua a piovere, scarichiamo le bici e giriamo con quelle.. logico, no? :-D Ci fermiamo al Museo della Tecnologia, dove, visto il poco tempo a disposizione, andiamo a vedere un film nel cinema IMAX, il più avanzato del mondo. Spettacolare!
Il ritorno è più problematico: uno di noi deve tornare in macchina all'asciutto e trovare la strada da solo, l'altro tornare bagnato (visto che continua a piovere) con la soluzione bici+pullman+bici. Scelgo per la seconda, ed arrivo a destinazione un bel po' bagnato, ma certo che sarà l'ultima pioggia che prenderò visto che da domani il tempo torna bello nella soleggiata California.

venerdì 22 febbraio 2008

22 Febbraio 2008 - Americanizzazione


Oggi, pessima idea. Pioveva ed in mancanza di un mezzo di trasporto siamo stati costretti a tentare l'avventura di andare al lavoro con le bici gentilmente offerte dalla padrona di casa. La salita è colossale, sembra non finire mai. Poi l'abbiamo fatta un po' spedita e con la mantellina ed il resto siamo arrivati in punta fradici di sudore. Questa la decisione, ormai in pieno spirito americano: qui è impossibile muoversi senza la macchina e domani andremo a noleggiarne una, tanto ci servirà comunque per fare qualche viaggio nei weekend.
Il tutor di Roberto, uno degli inventori della tecnologia alla base dell'hard disk, è un autentico PAZZO. Gira per i corridoi cantando o parlando da solo ed a detta di Luisa è un genio con "la socialità di un bambino di 4 anni". :-P

giovedì 21 febbraio 2008

21 Febbraio 2008 - Colazione americana

Breve intervento per segnalare gli alimenti della colazione americana...
abbiamo comprato 16 muffins alla modica cifra di 6$ . Il problema è che sono di tipi diversi e soprattutto sono ENORMI. E per enormi si intende di 10cm di diametro. Bottiglione Nesquik formato famiglia grande 20cm di diametro ed alto 30cm - anzi un piede.. sì perché qui tutte le unità di misura sono diverse. Piedi, yards, miglia, °F, onces, pounds, per non parlare poi del latte che viene venduto in GALLONI - cioè in bottiglioni da 4 litri. Come se uno bevesse mezzo litro di latte transgenico al giorno...

mercoledì 20 febbraio 2008

20 Febbraio 2008 - IBM

La nostra tutor italiana, Luisa ci viene a prendere di primo mattino alle 9am, con un po' di ritardo (si vede che l'istinto italiano le è rimasto...). Dopo le presentazioni in macchina scambiamo qualche chiacchiera e scopriamo che è da 10 anni che è in USA e che ...... non sa più parlare l'italiano :- . Ogni tanto si inventa parole che esistono solo in inglese, tipo "le forme" per indicare i moduli (o form in inglese), le ale, ecc..
Intanto ci avviamo verso il Santa Teresa Country Park, il parco naturale in cui è immerso il centro ricerche IBM di Almaden (d'ora innanzi indicato con ARC). Alla base della collina sulla cui cima ci sono i nostri uffici ad attenderci, c'è un gate che indica l'inizio della proprietà privata IBM. Attorno filo spinato ovunque e prati verdissimi stile "sfondo collina di Windows". Il cielo purtroppo non è blu, ma grigio e piove un po'. La strada sale su per la collina, fino a quando intravediamo i primi edifici grigi dell'ARC. Una finezza: tutti gli edifici hanno le mura fatte a righe, come quelle che compongono le lettere del logo IBM.
Parcheggiata la macchina, entriamo e Luisa ci porta a fare in tour per mostrarci gli uffici importanti (tra cui il nostro), la biblioteca, le segreterie, la mensa, ecc... Ci presenta anche qualcuno che incontriamo per caso nei corridoi. Tutti sono molto gentili e ci sembrano accogliere molto bene. Luisa ci precisa che le aspettative in USA sono generalmente molte, soprattutto considerando che noi siamo i primi studenti di questo master a fare la tesi all'ARC.
Dopo aver recuperato chiavi, cancelleria e computer, Luisa ci lascia nel nostro ufficio, nell'ala D al piano terra. Saremo in tre in ufficio, io, Roberto e Tao, che arriverà tra mezzo mese. Immediatamente, io e Roberto prendiamo la nostra prima cruciale decisione come impiegati dell'ARC lanciando un cent. Vinco io: occuperò la postazione vicino alla finestra. L'ufficio è splendido, come tutto il centro ricerche. Mobili in legno massiccio, telefono VOIP personale, sedie di lusso, computer Lenovo dual core nuovi di zecca.




Dopo un po' che ci siamo sistemati, il mio vero tutor mi viene a trovare.. Geoff è un ingegnere elettronico americano di Buffalo, parla un inglese velocissimo ma abbastanza comprensibile. E' simpatico ed allegro e ci porta a pranzo in mensa, dove ci sono vari poster tra cui anche un planisfero su cui gli impiegati sono invitati a mettere uno spillo per indicare il loro luogo d'origine. C'è veramente gente da tutto il mondo, addirittura dalla Groenlandia. Solo noi due e Luisa dall'Italia.
Nel pomeriggio, Geoff mi porta in giro a vedere i laboratori a cui mi han dato accesso. Solo due parole per illustrare quello che ho visto, che dovranno bastare visto che qui è tutto CONFIDENTIAL, soprattutto le attrezzature che costano diversi milioni di dollari: NE SANNO.
Intorno alle 17, Geoff ci da un passaggio a casa, anche lui automunito di SUV ultra deluxe con tanto di telecamera posteriore. Alla sera notiamo un particolare sconcertante; è proprio vero che i cinesi parlano tutti allo stesso modo: anche Winnie ogni 5 parole di OAAH... :-))

martedì 19 febbraio 2008

19 Febbraio 2008 - La sistemazione

Il giorno dopo, nel mattino sistemiamo le valigie e nel pomeriggio andiamo a far spesa, scroccando un passaggio alla cinese.
Il regno del consumismo si fa notare subito: il cibo non costa niente, ma la qualità è pessima. Poi la cinese ci porta anche in un supermercato di vendita all'ingrosso, dove la gente compra le cose anche se non gli servono veramente.
Per fortuna, noi abitiamo in 4, anzi in 5... io, Roberto, la cinese Winnie e la figlia diciassettenne Grace + il cane Brownie che tra l'altro è enorme ma tranquillo. Quindi possiamo permetterci di comprare 10 litri di latte, 40 litri di acqua, ecc... La cinese ha una macchina grande : ma dai! chi l'avrebbe mai detto.. non poteva che essere un dodge in cui cista tutto. Tornando notiamo i sobborghi che non avevamo visto di notte, con villette a schiera di legno e plastica tipicamente americane e bandiere OVUNQUE. Appena tornati, telefoniamo alla nostra tutor italiana in IBM per spiegarle come farci venirci a prendere il giorno dopo. Si conclude così (con altre 3h di sonno) il primo giorno in USA.

PS: A fianco una foto della casa...

18 Febbraio 2008 (ma se volete anche 19) - La partenza

Il viaggio è stato lunghissimo, ma bello. Prendere l'aereo è spettacolare. Decolliamo da Malpensa in perfetto orario alle 1145am, turbine al massimo e siamo in volo sulle montagne, a fianco del Gran Paradiso, Monte Bianco, confine Svizzera-Italia.. poi passiamo sopra il lago di Ginevra (e sopra Losanna).. In Italia tutte le valli sono ricoperte di nebbia/foschia, mentre in Svizzera/Francia le vallate sono pulite. Poi viriamo decisi verso est, verso la Francia e verso l'Oceano. Siccome il sole è abbagliante e a 10000m causa problemi alla vista, il comandante ci invita a chiudere gli oblò. Così ci perdiamo il passaggio sulla costa atlantica francese, peccato. Dopo pranzo (assolutamente orribile ed allucinante!), apriamo l'oblò e c'è solo più oceano sotto di noi; le onde seguono una regolarità pazzesca e si intravedono sotto le nuvole basse che si fanno sempre più spesse mentre andiamo avanti.. Intanto la schermata della mappa del viaggio proiettata sull'aereo lascia spazio al film Ratatouille, che seguiamo in inglese (senza capirci un tubo per il rumore fastidioso delle turbine a meno di 10m dalle orecchie...).
Dimenticavo, sull'aereo ci hanno attrezzato di : cuffie auricolari, dentifricio e spazzolino, copri occhi per dormire (impossibile in ogni caso), coperta, cuscino, crema idratante (contro l'aria secca dell'aereo).
Dopo uno o due film sorvoliamo la costa del Canada e degli USA, ma non si vede più niente dai finestrini, visto che c'è un temporale sulla East Coast... Infatti si balla un bel po', e si viaggia con le cinture allacciate, a filo delle nuvole... Il vento contro ci fa arrivare in ritardo a New
York City, aeroporto JFK. Iniziamo la discesa e si inizia a ballare sul serio, con vuoti d'aria e turbolenze, anche di diversi secondi di durata.. sembra di essere sulle montagne russe.
Intanto viriamo, sembra a caso sulla città, senza vedere assolutamente niente del paesaggio fuori. Scendiamo decisi sempre di più e quando si inizia a vedere il suolo, ci accorgiamo che siamo bassissimi e velocissimi.. in due secondi tocchiamo la pista e freniamo decisi con i flaps che si
aprono al massimo sulle ali. Dopo 10 min di taxiing per raggiungere il gate, recuperiamo il bagaglio a mano e scendiamo dall'aereo intorno alle 15 ora locale. SIAMO IN AMERICA !!! ma non è finita.. ci aspetta il controllo doganale; ovviamente siamo accettati dalla guardia federale (abbiamo il visto :-) ) e alla dogana non ci fanno aprire neanche i bagagli, che vengono già mandati sul prossimo aereo in partenza tra 3h. Ne approfittiamo per mangiare qualcosa, telefonare a San Francisco al nostro contatto per la casa e per vedere un po' dei terminal di uno degli aeroporti più grandi del mondo.
Intorno alle 17 ci dicono che il volo per San Francisco è stato posticipato di 2h ... :-| che palle! aspettiamo, e finalmente saliamo sul velivolo, ma con 3h di ritardo.. La coda per accedere alla pista è interminabile.. ci sono almeno 20 aerei che aspettano di partire e li vediamo sfilare uno ad uno vicino a noi mentre noi aspettiamo. Finalmente arriva il nostro turno: con un decollo da manuale e due o tre giri sopra NYC siamo in alta quota. Le nuvole si sono un po' dipanate ed essendo ormai notte si vedono MILIONI di luci che illuminano la città.. una cosa veramente fenomenale! Facciamo rotta verso i grandi laghi e il cielo è più sereno mano a mano che ci allontaniamo dalla costa atlantica. Sorvoliamo il lago Eire e Detroit; la mappa sul monitor LCD che abbiamo davanti ad ogni posto ci indica le città più grandi, riconoscibili da un bagliore pazzesco.
Intorno alle 4 di notte di Torino arriviamo sopra le montagne rocciose.. dall'oblò a fianco a me vedo solo neve e buio. Le luci sono scomparse quasi tutte. Poco dopo passiamo vicino
a Salt Lake City e mi addormento per 20 forse 30 minuti, mentre Roberto dorme dall'inizio del viaggio verso San Francisco.. :-P
Entriamo in California che sono le 7 di mattina di Torino, ma qui sono solo le 23.. siamo già 1h in ritardo.. purtroppo sorvolando la baia di San Francisco vediamo solo nuove nuvole, che ci impediscono di vedere la città illuminata. Inizia la discesa e vediamo le luci della città solo quando siamo già molto bassi, quindi non notiamo nessun grattacielo conosciuto, solo sobborghi.. L'aeroporto è quasi sul mare e la pista inizia su di esso.. appena tocchiamo terra, l'aereo inverte i motori per frenare velocissimamente e li manda al massimo (mi sa che l'ha fatto anche per svegliare i passeggeri :-) ). Usciamo, recuperiamo i bagagli fortunatamente intatti, telefoniamo alla nostra amica cinese che ci passa a prendere dopo pochi minuti e ci porta a casa.
Imbocchiamo l'interstate 101 (le super autostrade americane a 6 corsie) ma non notiamo altro, visto che è notte fonda e sembriamo zombie talmente siamo stanchi...
Arriviamo a casa (ENORME, un po' fredda ma in un posto tranquillo circondata da fattorie in stile americano) e ci buttiamo sul letto per dormire 2/3 ore.. per noi sono le 10 di mattina
mentre per i californiani è l'una.