martedì 19 febbraio 2008

18 Febbraio 2008 (ma se volete anche 19) - La partenza

Il viaggio è stato lunghissimo, ma bello. Prendere l'aereo è spettacolare. Decolliamo da Malpensa in perfetto orario alle 1145am, turbine al massimo e siamo in volo sulle montagne, a fianco del Gran Paradiso, Monte Bianco, confine Svizzera-Italia.. poi passiamo sopra il lago di Ginevra (e sopra Losanna).. In Italia tutte le valli sono ricoperte di nebbia/foschia, mentre in Svizzera/Francia le vallate sono pulite. Poi viriamo decisi verso est, verso la Francia e verso l'Oceano. Siccome il sole è abbagliante e a 10000m causa problemi alla vista, il comandante ci invita a chiudere gli oblò. Così ci perdiamo il passaggio sulla costa atlantica francese, peccato. Dopo pranzo (assolutamente orribile ed allucinante!), apriamo l'oblò e c'è solo più oceano sotto di noi; le onde seguono una regolarità pazzesca e si intravedono sotto le nuvole basse che si fanno sempre più spesse mentre andiamo avanti.. Intanto la schermata della mappa del viaggio proiettata sull'aereo lascia spazio al film Ratatouille, che seguiamo in inglese (senza capirci un tubo per il rumore fastidioso delle turbine a meno di 10m dalle orecchie...).
Dimenticavo, sull'aereo ci hanno attrezzato di : cuffie auricolari, dentifricio e spazzolino, copri occhi per dormire (impossibile in ogni caso), coperta, cuscino, crema idratante (contro l'aria secca dell'aereo).
Dopo uno o due film sorvoliamo la costa del Canada e degli USA, ma non si vede più niente dai finestrini, visto che c'è un temporale sulla East Coast... Infatti si balla un bel po', e si viaggia con le cinture allacciate, a filo delle nuvole... Il vento contro ci fa arrivare in ritardo a New
York City, aeroporto JFK. Iniziamo la discesa e si inizia a ballare sul serio, con vuoti d'aria e turbolenze, anche di diversi secondi di durata.. sembra di essere sulle montagne russe.
Intanto viriamo, sembra a caso sulla città, senza vedere assolutamente niente del paesaggio fuori. Scendiamo decisi sempre di più e quando si inizia a vedere il suolo, ci accorgiamo che siamo bassissimi e velocissimi.. in due secondi tocchiamo la pista e freniamo decisi con i flaps che si
aprono al massimo sulle ali. Dopo 10 min di taxiing per raggiungere il gate, recuperiamo il bagaglio a mano e scendiamo dall'aereo intorno alle 15 ora locale. SIAMO IN AMERICA !!! ma non è finita.. ci aspetta il controllo doganale; ovviamente siamo accettati dalla guardia federale (abbiamo il visto :-) ) e alla dogana non ci fanno aprire neanche i bagagli, che vengono già mandati sul prossimo aereo in partenza tra 3h. Ne approfittiamo per mangiare qualcosa, telefonare a San Francisco al nostro contatto per la casa e per vedere un po' dei terminal di uno degli aeroporti più grandi del mondo.
Intorno alle 17 ci dicono che il volo per San Francisco è stato posticipato di 2h ... :-| che palle! aspettiamo, e finalmente saliamo sul velivolo, ma con 3h di ritardo.. La coda per accedere alla pista è interminabile.. ci sono almeno 20 aerei che aspettano di partire e li vediamo sfilare uno ad uno vicino a noi mentre noi aspettiamo. Finalmente arriva il nostro turno: con un decollo da manuale e due o tre giri sopra NYC siamo in alta quota. Le nuvole si sono un po' dipanate ed essendo ormai notte si vedono MILIONI di luci che illuminano la città.. una cosa veramente fenomenale! Facciamo rotta verso i grandi laghi e il cielo è più sereno mano a mano che ci allontaniamo dalla costa atlantica. Sorvoliamo il lago Eire e Detroit; la mappa sul monitor LCD che abbiamo davanti ad ogni posto ci indica le città più grandi, riconoscibili da un bagliore pazzesco.
Intorno alle 4 di notte di Torino arriviamo sopra le montagne rocciose.. dall'oblò a fianco a me vedo solo neve e buio. Le luci sono scomparse quasi tutte. Poco dopo passiamo vicino
a Salt Lake City e mi addormento per 20 forse 30 minuti, mentre Roberto dorme dall'inizio del viaggio verso San Francisco.. :-P
Entriamo in California che sono le 7 di mattina di Torino, ma qui sono solo le 23.. siamo già 1h in ritardo.. purtroppo sorvolando la baia di San Francisco vediamo solo nuove nuvole, che ci impediscono di vedere la città illuminata. Inizia la discesa e vediamo le luci della città solo quando siamo già molto bassi, quindi non notiamo nessun grattacielo conosciuto, solo sobborghi.. L'aeroporto è quasi sul mare e la pista inizia su di esso.. appena tocchiamo terra, l'aereo inverte i motori per frenare velocissimamente e li manda al massimo (mi sa che l'ha fatto anche per svegliare i passeggeri :-) ). Usciamo, recuperiamo i bagagli fortunatamente intatti, telefoniamo alla nostra amica cinese che ci passa a prendere dopo pochi minuti e ci porta a casa.
Imbocchiamo l'interstate 101 (le super autostrade americane a 6 corsie) ma non notiamo altro, visto che è notte fonda e sembriamo zombie talmente siamo stanchi...
Arriviamo a casa (ENORME, un po' fredda ma in un posto tranquillo circondata da fattorie in stile americano) e ci buttiamo sul letto per dormire 2/3 ore.. per noi sono le 10 di mattina
mentre per i californiani è l'una.

1 commento:

Anonimo ha detto...

People should read this.