lunedì 5 maggio 2008

04 Maggio 2008 - Point Reyes National Seashore

Fantastica gita a Point Reyes National Seashore, una gigantesca penisola a nord di San Francisco... gigantesca ma anche lontana. Siamo partiti un po' tardi (le 930am) e il viaggio era previsto durare meno di 2h, ma le previsioni di Google si sono rivelate un po' sbagliate.
Tra la tappa forzata per comprare "l'indispensabile sciroppo di Grace" e qualche sosta lungo la Cabrillo Highway siamo arrivati dopo le 12! Solo per il viaggio, ne valeva già la pena: dopo aver attraversato l'Ottava Meraviglia, imbocchiamo la Highway 1, considerata l'autostrada più bella di tutta la California, che va dall'Oregon a Los Angeles. Peccato che di autostrada abbia ben poco, visto che è tutta un saliscendi di tornanti e curve paraboliche che si snodano lungo la Golden Gate Recreational Area.
Il panorama è spettacolare, interamente lungo la costa su cui si alternano incontaminate spiaggie ed aspre scogliere. Vediamo anche qualche Red-Tailed Hawk (falco a coda rossa) che svolazza sopra di noi ma siamo un po' delusi dalla totale mancanza di tacchini. Il tempo è un po' nebbioso ma va evidentemente migliorando. Costeggiamo lagune e zone paludose, dove nidificano cormorani e molti aironi bianchi. Entriamo nella penisola quando sono già le 1130... ma ci vogliono più di 30min per arrivare al centro visitatori, che si trova sull'epicentro del famoso terremoto che colpì e rase al suolo San Francisco nel 1906.
La penisola si è formata grazie alla faglia di Sant'Andreas che percorre tutta la California e su cui normalmente alla gente con i piedi per (o meglio sotto terra) piace vivere :-| . La zona più a nord dove si sta aprendo la faglia è già stata invasa dalle acque dell'Oceano ed è ora chiamata Tomales Bay. Solo più una parte mantiene attaccata la penisola al continente. I sismografi del centro visitatori rilevano calma piatta, quindi ci sentiamo al sicuro ed imbocchiamo l'Earthquake trail (sentiero del terremoto) che ci porta vicino ad uno steccato che è stato diviso e spostato di 6 piedi durante il terremoto del 1906. A parte questo non c'è altro in quella zona. Le vere attrazioni sono in tutt'altri posti.
Saliamo di nuovo in macchina e ci muoviamo lungo la penisola, verso l'Oceano, o meglio verso il Faro, situato vicino il punto dove Sir Francis Drake approdò qualche secolo fa. Ma per arrivarci ci vuole di nuovo quasi un'ora di auto! Costeggiamo Tomales Bay e attraversiamo radure incontaminate; mai visto un posto così vasto e disabitato! Non una casa per miglia e miglia, solo una fattoria e qualche mucca ogni tanto. A destra la costa fatta di spiaggie a perdita d'occhio, a sinistra lagune o praterie.

Scendiamo dall'auto e Tao viene quasi portato via per il vento! Vicino alla costa infatti spira quasi a 40mph, quantificato molto scientificamente da noi come "forte, MOOOLTO forte". Una breve collina tutta fiorita di piante grasse e fiori selvatici ci separa dal Faro. C'è anche qualche pino marittimo visibilmente piegato dal vento. L'orizzonte si perde nella vastità delle spiaggie e "si sta come d'autunno sugli alberi le foglie". :-) Finalmente arriviamo a vedere il faro... a vedere perché ci sono 400gradini da fare prima di arrivarci. Intanto siamo già completamente circondati dall'Oceano. Point Reyes è famoso anche perché da lì è spesso possibile avvistare le balene che si muovono lungo la rotta migratoria da nord a sud in primavera e da sud a nord in autunno. Il cartello dei guardiaparco segna: 5 Avvistate ieri - 5 Avvistate oggi, che per il mio spirito ottimistico si traduce : "E' la fine! Non vedremo mai niente!". E invece no: arrivati al faro sento urlare da qualcuno: "A whale! A whale!". Accorriamo immediatamente, sperando che non sia solo qualche donnona appena uscita da un McDonald's, e dopo arriva anche una guardiaparco che ci conferma veramente l'avvistamento. Si vede soltanto ogni tanto apparire una sagoma nera dall'acqua, e solamente una volta vediamo il getto d'aria caratteristico. Spettacolo finito, la folla che osannava se ne va silenziosa e continua la visita del faro, che è sempre acceso e ululante per i segnali acustici e per il vento, che è veramente fortissimo. Torniamo verso il parcheggio e mangiamo velocemente su un prato fiorito al riparo di una roccia enorme e con vista Oceano. Spettacolo! Siamo riusciti anche a volare: Roberto scopre che in punta ad una collinetta, dove il vento soffia al massimo, allargando le braccia ed inclinandosi molto in avanti si è sostenuti dal vento. E il fatto che si veda solo Oceano da lì in punta crea ancora più la sensazione del volo! Incredibile...

Ma anche l'indistruttibile giacca Alinghi ha qualche punto debole ed il freddo inizia a farsi sentire. Lasciamo l'estremità ovest per dirigerci verso Tomales Bay, dove secondo la guida di Roberto dovrebbero esserci le dune di sabbia. Intanto sulla sinistra ammiriamo la costa, che è una spiaggia unica! Non si riesce a vederne la fine. Arriviamo in fondo alla baia, ma ... non c'è traccia di dune! C'è solo una spiaggia minuscola e appartata, piena di FRANCESI! Solo il pensiero che possano essere canadesi ci fa restare a passeggiare lungo la spiaggia. Come nei film più belli, c'è anche una mini spiaggia separata da un piccolo scoglio veramente isolata, che probabilmente viene nascosta in caso di marea alta, che "scompare e riappare portandola via".
Intanto sono già le 18 e decidiamo che per oggi basta così, anche perché al ritorno guido sempre io e sono già molto stanco. Mentre guido lungo la Highway 1, mi sembra di essere sulle montagne russe per la gran quantità di curve. Tra l'altro, una minima distrazione ha come conseguenza logica un incontro ravvicinato con le balene e sicura osservazione di stelle marine, visto che manca qualsiasi guardrail di protezione.
C'è ancora un'ultima tappa da fare: Sausalito Vista Point, il punto panoramico di Sausalito, la città subito a nord di San Francisco, da cui si può ammirare il Golden Gate Bridge e tutta la città. E' quasi notte e i grattacieli si iniziano ad illuminare; qualche foto di rito sotto il vento (anche qui molto forte) e possiamo tornare a casa.


Budget totale: meno di un pieno di benzina + 5$ di pedaggio = un pieno di soddisfazione.

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